La Terapia del Gioco della Sabbia: Riflessioni Teoriche e Cliniche

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L’Immaginazione Attiva
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Simboli e Colori
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” Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto attorno a cui l’intelletto si affanna inutilmente ” Carl Gustav Jung

La Terapia del Gioco della Sabbia: Riflessioni Teoriche e ClinicheLa Terapia del Gioco della Sabbia (Sand play therapy in lingua inglese) è una particolare modalità psicoterapeutica ideata da Dora Kalff, allieva e collaboratrice dello psicologo svizzero Carl Gustav Jung. La terapia del gioco della sabbia viene utilizzata sia nella terapia del bambino che dell’adulto, ed i suoi presupposti teorici e clinici nascono dalle potenzialità terapeutiche che il giocare ha per la psiche, poiché proprio l’aspetto ludico stimola la fantasia, liberando in tal modo energie bloccate: ” Tutto il lavoro umano trae origine dalla fantasia creativa, dall’immaginazione; come potremmo averne una bassa opinione? Inoltre la fantasia normalmente non si smarrisce; profondamente e intimamente legata com’è alla radice degli istinti umani e animali, ritrova sempre, in modo sorprendente la via. L’attività creatrice dell’immaginazione strappa l’uomo ai vincoli che l’imprigionano al nient’altro che, elevandolo allo stato di colui che gioca. E l’uomo, come dice Shiller, “è totalmente uomo solo là dove gioca”. L’effetto al quale io miro è di produrre uno stato psichico nel quale il paziente cominci a sperimentare con la sua natura uno stato di fluidità, mutamento e divenire, in cui nulla è eternamente fissato e pietrificato senza speranza ” ( Carl Gustav Jung).

La Terapia del Gioco della Sabbia: Riflessioni Teoriche e ClinicheIl lavoro con la terapia del gioco della sabbia si svolge partendo dagli scenari che la persona costruisce nella sabbiera (un contenitore in legno pieno di sabbia e con il fondo dipinto di azzurro), la quale può essere popolata di personaggi o oggetti in miniatura, in modo che si possano ricostruire le più disparate situazioni o anche semplicemente in modo che possa essere trasformata in un disegno o in un rilievo usando la sabbia stessa.
In questo modo, dunque, si viene a creare una sorta di “spazio vuoto libero e protetto” nel quale una persona, attraverso l’uso dei numerosi oggetti a disposizione, può esprimere a livello simbolico le emozioni, le paure e le speranze più profonde, al fine di riattivare un processo di trasformazione psichica e uno sviluppo più equilibrato ed armonioso della personalità.