Il Grigio

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Il Marrone
20 Aprile 2011
Il Rosa
20 Aprile 2011

” …perchè la mossa lor non fosse bigia, / ma chiara a tutta gente…
( A. Pucci, Centiloquio, sec XIII )

Il grigio, composto in parti uguali di nero e bianco, è il colore principalmente associato alla cenere, di quando, cioè, il rossore del fuoco esaurisce la propria spinta energetica e vitale, lasciando dietro di sé plumbei residui: “ Abbandonati i barbagli guizzanti della fiamma e la vivacità del rosso, questo colore ci conduce nella direzione dell’oscuramento e della devitalizzazione, ci introduce nelle spente regioni del grigiore e dell’anonimato” (C. Widmann, 2000). Pertanto, dal punto di vista dei significati che assume, la cenere possiede valenze che riconducono ad un tema centrale: quello di residuo di un flusso vitale ormai estinto che fa apparire questo colore come espressione della devitalizzazione e del ritiro di investimenti energetici. Nel cristianesimo, ad esempio, la cenere significava la mortificazione della pulsionalità e la compunzione in cui si spegneva ogni passione e ogni desiderio: nei secoli addietro, ciò avveniva in cinere et cilicio, che consisteva nello spogliandosi dei propri abiti per indossare una veste di cilicio cosparsa di cenere. Come si vede, il grigio è un colore di uno stato d’animo in cui non si agita alcuna vivacità emozionale, una sorta di “immobilità desolata” ( Kandinsky ), un colore povero di energia e di vitalità che viene paragonato da Lüscher alla “terra di nessuno”. Anche nelle favole si evidenziano i significati della cenere quale dimensione esistenziale in cui la soggettività è repressa, coartata, impossibilitata a dispiegarsi: prigioniera di una Grande Madre che ne soffoca l’individualità, appare infatti Cenerentola

” …Per giunta le sorelle gliene facevano di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie nella cenere, sicché‚ doveva raccoglierli a uno a uno. La sera, quando era stanca, non andava a letto, ma doveva coricarsi nella cenere accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e impolverata, la chiamavano Cenerentola.

o la Griselda (grigia fanciulla) delle leggende medievali europee, donna plebea che pazientemente affrontava le crudeli e inspiegabili vessazioni da parte del marito:
” …s’allestirono le mense,
e l’ottima Griselda disposta ogni cosa
senza un lamento al mondo,
assistè ai convitati in contegno…
(Boccaccio, Decameron )

Ma pure nel grigiore di questo colore, non mancano significati dalle valenze positive, poiché il carattere freddo del grigio può anche possedere sfumature vicine alla neutralità, all’oggettività o all’ impersonalità combinata alla conoscenza. Negli antichi testi di Chuang-tzu, ad esempio, si paragonava la cenere al cuore del saggio, volendo significare in questo modo come in esso fosse estinta ogni attività mentale, ogni turbolenza emotiva ed ogni pulsione istintuale:
” Che il vostro corpo sia simile a un ramo di albero secco!
Che il vostro spirito sia simile alla cenere spenta!
Così non sarete visitato né dall’infelicità né dalla felicità ”
( Chuang-tzu, IV a.C.)

In India, inoltre, si cospargono di cenere i sadhù shivaiti, a imitazione di Shiva il quale, abbandonati gli stimoli della vita ordinaria, si era ritirato nel mondo ascetico. E bigio, non a caso, era il saio dei primi monaci (dal greco monachos, persona solitaria), che solo molto più tardi divenne marrone, passando dai significati della cenere a quelli della terra. Ancora nel XVII secolo, l’abito di alcuni frati cappuccini era grigio, come dimostra padre Giuseppe, l’oscura ma influente eminenza grigia del Cardinale Richelieu. Per finire, il grigio può anche significare la colorazione dei capelli brizzolati, della vecchiaia, di chi ha la saggezza dettata da una lunga vita alle spalle. Tale colore, presso gli ebrei, veniva chiamato seybah, con il significato tanto di capelli grigi quanto di vecchiaia, un periodo esistenziale questo, percepito con profondo rispetto e devozione:

 La gloria dei giovani è la loro resistenza;
lo splendore di un vecchio è la sua testa grigia. ”
( Sacra Bibbia, Libri della Sapienza, Proverbi, 20:29 )

 

Il Dott. Luca Coladarci, Psicologo-Psicoterapeuta a Frosinone, Fiuggi e Roma. E’ esperto di Ansia, Attacchi di Panico, Disturbi Sessuali Maschili e Femminili, Disturbi Alimentari (Anoressia e Bulimia), Relazioni, Amore e Vita di Coppia, Dipendenza Affettiva, Depressione, Stress, Elaborazione Del Lutto, Disagi Relazionali, Dipendenza Da Gioco D’Azzardo, Mobbing, Cefalee, Bullismo e di tutte quelle situazioni esistenziali che tendono a bloccare il libero fluire della vita.